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Festa di santa Lucia

Santa Lucia (una delle sante più famose del mondo) nacque e fu martirizzata a Siracusa. E’ la patrona della città. Il suo corpo si trova a Venezia nella chiesa di S. Geremia, vicino alla stazione S.Lucia.

La festa principale si svolge il 13 dicembre con una processione lunghissima (tra le più affollate del mondo) che trasla l’imponente simulacro d’argento alto 3 metri (vera opera d’arte settecentesca) dalla cattedrale alla basilica di S. Lucia alla borgata. Il 20 dicembre (giorno dell’ottava) viene ripetuta la processione e la traslazione in senso inverso. Caratteristici i fuochi al passaggio sul ponte umbertino.

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Appartamento verde

L’appartamento Verde è composto da:

Camera matrimoniale, cucina soggiorno, bagno. Posti letto 2.


* Non e` compresa la biancheria (da letto e da bagno) che pero` si puo` noleggiare al prezzo di 10 euro a persona per ogni cambio richiesto

** Minimo 7 notti

Tariffe
PERIODO PREZZO A
SETTIMANA
PREZZO A
NOTTE
10/01
28/03
€ 190* € 40**
28/03
29/05
€ 240* € 50
30/05
18/07
€ 290* € 55
18/07
08/08
€ 390* € 70
08/08
22/08
€ 490* € 90
22/08
29/08
€ 390* € 70
29/08
07/11
€ 240* € 50
07/11
19/12
€ 190* € 40**
19/12
10/01
€ 390* € 70
Galleria fotografica dell’appartamento Verde

Siracusa

I primi insediamenti umani, che risalgono al XIV° secolo a.c., si riscontrano nell’isolotto di Ortigia dove sono state individuate tracce di presenze umane (resti di capanne circolari).
Intorno al XIII e XII secolo a.C. su questa parte dell’isola approdarono i Siculi dotati di capacità tecniche più evolute e impregnati di cultura mediterranea.

Ma le prime notizie che si hanno su Siracusa sono dell’VIII° secolo a.c. quando la città fu rifondata dai Corinzi guidati da Archia (734 a.c.), nobile di Corinto e, secondo il mito, discendente di Ercole. Favorita dalla sua posizione (al centro del Mediterraneo) con un porto naturale di notevoli dimensioni, il territorio circostante fertilissimo, la città, ben presto, si espanse tanto che, 70 anni dopo, furono fondate le colonie di Akrai, Casmene e Camarina. I suoi rapporti economici, culturali e morali la condussero ad uno sviluppo anche urbanistico notevole. Di questo periodo storico non è rimasta alcuna testimonianza, solo con la tirannide di Gelone (inizio del V° secolo a.c.) si ha qualche notizia storica. Sotto di lui la città fu ulteriormrnte ingrandita e attraversò un periodo di particolare splendore.

Nel 480 a.c. Gelone, insieme al suocero Terone di Agrigento,sconfisse i Cartaginesi comandati da Amilcare ad Imera, nello stesso giorno in cui, secondo Erodoto, veniva sconfitto l’esercito di Serse a Salamina.
A Gelone successe il fratello Gerone, di cui ricordiamo la battaglia di Cuma (474 a.c.), nella quale sconfisse gli Etruschi, ed il grande amore per le arti e le lettere: si circondò dei più celebri uomini del suo tempo: Pindaro, Eschilo, Simonide, Bacchilide, Sofrone, Epicarmo, etc…

Morto nel 466, a lui successe il fratello Trasibulo, che fu subito cacciato dai cittadini per la sua crudeltà; l’espulsione dalla città di questo tiranno fu in seguito celebrata nelle feste che si tenevano ogni anno nell’ara di Ierone II, dedicate a Zeus Eleutherios (liberatore). Dopo ne seguì un periodo di governo democratico, non senza problemi per la comunità, durante il quale Ducezio, re dei Siculi, tentò invano di conquistare Siracusa.

Nel 427 Siracusa aggredì Lentini, che fu costretta a chiedere aiuto agli Ateniesi, scoppiò così la prima guerra “Ateniese “, ma i soccorritori furono sconfitti con grave danno per Lentini e le città ioniche siciliane, che avevano partecipato attivamente al conflitto.
Successivamente Atene volle ritornare in Sicilia, intraprendendo una seconda guerra che fu più distruttiva della prima. Nel 415 salpò dalla Grecia una flotta di 134 triremi, più di 5.000 opliti, 30 navi da trasporto e 100 da commercio con in tutto 35.000 uomini, sotto il triplice comando di Alcibiade, Lamaco e Nicia. Dopo 2 anni di altalenanti vicende nella guerra tra Atene e Siracusa, quest’ultima validamente appoggiata da Corinto e Sparta,l’armata Ateniese subì un’umiliante sconfitta sulle rive dell’Asinaro (413 a.c.). Gli Ateniesi superstiti e fatti prigionieri finirono i loro giorni nelle cupe cave delle Latomie siracusane.
Dopo la sconfitta Atene rinunciò per sempre alle proprie mire espansionistiche nel Mediterraneo, fu allora che i Cartaginesi cercarono di appofittare di questa situazione per riprendere le loro conquiste in Sicilia. Comandati da Annibale, riuscirono perfino a distruggere, dopo otto mesi di assedio, Agrigento (406 a.c.). Siracusa, con a capo l’ancor giovane Dionigi, stipulò la pace con Cartagine con l’intento di guadagnare tempo per ricostituire le proprie forze; Dionigi fece così innalzare poderose mura a difesa della città, il Castello Eurialo, e potenziò notevolmente la flotta.

Durante il lungo regno di Dionigi, detto il Vecchio, Siracusa raggiunse la sua massima estensione territoriale. La città divenne una pentapoli (cinque quartieri): l’Isola di Ortigia era riservata al tiranno, Acradina e Tyche erano a carattere residenziale, la Neapolis era ricca di edifici monumentali, l’Epipoli, sull’altopiano a qualche Km. dalla città, aveva una funzione strategica. In questo periodo, inoltre, l’influenza di Siracusa arriva fino all’alto Adriatico dove fonda parecchie colonie tra cui Ancona e Spalato.

Nel 212 a.c i Romani comandati dal console Marcello espugnarono con l’inganno la città dopo una strenua resistenza durata 3 anni ed in cui ebbe ruolo di primo piano Archimede con le sue geniali macchine belliche. Incorporata nella provincia di Sicilia Siracusa cessò di essere città sovrana, la popolazione diminuì e la città si ridusse all’area di Ortigia e Acradina.

Siracusa fu, con S. Marciano, primo vescovo della città, la sede della prima chiesa cristiana dopo quella di Antiochia.
Sotto la dominazione romana, nel III° o IV° secolo d.c., venne realizzato, nella Neapolis, l’Anfiteatro. Siracusa resta, comunque, la capitale dell’isola governata da un pretore romano, fino al 476 d.c..

Saccheggiata dai Franchi nel 278 e dai Goti nel 493 d.C. venne conquistata nel 535 da Belisario ed entro` a far parte dell’impero bizantino.. Dal 663 al 668 l’imperatore bizantino Costante II dichiarò Siracusa capitale dell’Impero d’Oriente e nello stesso periodo il vescovo Zosimo trasferì la Cattedrale nell’antico tempio di Atena in Ortigia.

Nell’878, dopo che la Sicilia fu abbandonata dai Bizantini, Siracusa fu occupata dagli Arabi e la popolazione abbandonando gli altri quartieri si rifugio` in Ortigia. Gli Arabi spostarono la capitale a Palermo.
Nel 1038 venne riconquistata dai Bizantini al comando di Giorgio Maniace che trasferì il corpo di Santa Lucia (martire siracusana) a Bisanzio da cui successivamente fu trasferito a Venezia dove ancora si trova.
La città passò poi ai Normanni. Furono i Normanni nell’XI° secolo a riscoprire la città. E fu Federico II di Svevia, nel XIII° secolo, che la fortificò con la costruzione del Castello Maniace in Ortigia (ultimamente sede di un G8) facendone roccaforte imprendibile. Nei secoli successivi, Siracusa esercito` un ruolo strategico durante le lotte tra Angioini e Aragonesi, munendosi di opere difensive: una cinta di mura, fortezze e canali. Per tutto il XV secolo è capitale tra le città del Consiglio Reginale della Regina D’Aragona e diventa quindi la sede principale della Regina.
L’imperatore Carlo V nel XVI° secolo rafforzò ed ingrandì le fortificazioni e Siracusa nel 1678 fu dichiarata piazzaforte militare.

Nel 1693 un violento terremoto distrusse, tra le altre città dalla Sicilia sud orientale, anche Siracusa che fu ricostruita con edifici di gusto Barocco così come fu fatto in molti centri della Val di Noto.
Fu, quindi, sotto il dominio dei Borboni (1700-1713), dei Savoia (1713-1718), degli Austriaci (1718-1735), di nuovo sotto i Borboni (1735-1860), fino all’unità dell’Italia(1860).

In seguito all’unità d’Italia vennero abbattute le mura spagnole e realizzato il Quartiere Umbertino sulla terraferma (ex Acradina).
Nel 1934 fu aperta in Ortigia la via del Littorio (oggi Corso Matteotti) sventrando un’antica zona medioevale.
Durante la II guerra mondiale Siracusa e parte della sua provincia vennero gravemente danneggiate dai bombardamenti anglo-americani e, dopo lo sbarco degli alleati, da quelli tedeschi. Il nuovo decollo della città di Siracusa nel dopoguerra è da mettere in relazione con la sua posizione, con la presenza di un ottimo porto naturale, con la sua crescita del settore primario, ma soprattutto con l’impetuoso sviluppo industriale che ha portato la citta`, ridotta per un millennio alla sola isola di Ortigia, a rioccupare gli antichi quartieri della citta` greca (Ortigia, Acradina, Neapolis, Tiche, Epipoli) e a uno sviluppo demografico esplosivo. E` recente la rivalutazione a livello turistico della citta`.

Nel 2005 viene dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità.

Una recente classificazione pubblicata sul Sole 24 Ore attribuisce a Siracusa il quinto posto in Italia tra le città più ricche di beni culturali subito dopo le fuori classe Roma, Venezia e Firenze.

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